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Tonaca fibrosa

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Definizione

L'involucro esterno dell'occhio si compone di tre tonache concentriche: una membrana fibrosa (protettiva), una vascolare (nutritizia) e una nervosa (senso riale).

La tonaca fibrosa dell'occhio è la più esterna delle tre tonache concentriche che costituiscono il bulbo oculare: si tratta di una struttura omologa alla dura madre dell’encefalo. E' a sua volta formata dalla cornea, che rappresenta il sesto anteriore ed è traslucida, e dalla sclera, che rappresenta invece i cinque sesti posteriori. Il punto d’incontro di sclera e cornea prende il nome di limbo sclerocorneale. La tonaca sottostante intermedia è formata dall'uvea, e garantisce il supporto vascolare per la tonaca soprastante.

Al microscopio

Questo groviglio di fili e fibre è il riempitivo del nostro organismo. E' il tessuto connettivo. Ha più o meno lo stesso ruolo della paglia in un imballaggio. Costituisce anche il tessuto della tonaca fibrosa del globo oculare. Questi pezzi  dell’organismo non si incastrano l'uno dentro l'altro, come i pezzi di un gioco di montaggio. Ci sono degli spazi vuoti, dominio del tessuto connettivo, che è appunto come la paglia nell'imballaggio, o se preferite come la calce che tiene insieme i mattoni, e fa da supporto ai cavi della luce, del gas, del telefono.
Il connettivo infatti fa da sostegno per esempio al sistema circolatorio. Senza connettivo la rete capillare, così fragile, non potrebbe adagiarsi. Per definizione il tessuto connettivo costituisce l'imbottitura e anche l'impalcatura del nostro corpo (anche l'osso, infatti, è un tessuto connettivo, sia pure di tipo particolare).
I suoi materiali sono prodotti da certe cellule chiamate fibroblasti e fibrociti (praticamente sono come un individuo giovane e uno vecchio: il primo produce più fibre del secondo). Queste fibre e fibrille si uniscono e si intrecciano, così come i fili, intrecciandosi, formano delle funi. fibre e cellule si insinuano ovunque, estendendosi, raggomitolandosi, imbrigliando cellule di grasso, servendo da tralicci per vasi e nervi (nell'immagine, in azzurro, si vede un'esile fibra nervosa), e creando dei riempimenti.
Le fibre del connettivo sono di vario tipo. Alcune ( e sono le più abbondanti) non possono estendersi: sono le cosiddette fibre collagene, che devono questa loro grande solidità a una proteina straordinariamente resistente, il collagene. Altre sono elastiche, grazie alla proteina elastina, e dopo l'estensione possono tornare nella posizione iniziale. 
Gli spazi vuoti sono occupati da liquidi extra-cellulari, e diventano così delle specie di paludi o di acquitrini. Qui circolano sostanze nutrienti, ormoni, macrofagi, linfociti.
Nel connettivo c'è anche una colla (anch'essa prodotta dai fibroblasti e dai fibrociti). E' un impasto complesso di zuccheri e proteine, che sotto l'azione di enzimi e ormoni può diventare più o meno duro. E' da un suo graduale indurimento che dipende, fra l'altro l'invecchiamento del tessuto connettivo.

La sclera:

La sclera è la membrana che costituisce i 5/6 posteriori della tonaca fibrosa dell’occhio (o bulbo oculare). Essendo molto resistente, svolge funzioni di protezione e di sostegno nei riguardi delle membrane oculari più interne. Povera di vasi e molto resistente, è composta da un fitto intreccio di fibre collagene disposte in modo da costituire un'intelaiatura a strati capace di conferire all'occhio la massima resistenza alle sollecitazioni meccaniche esterne. Duplice la sua funzione : strutturale e protettiva. 
Strutturale perchè insieme alla pressione oculare stabilizza la forma "sferica" del bulbo oculare  e permette l'inserzione nel bulbo dei muscoli estrinseci, ovvero della muscolatura che controlla il movimento oculare. Protettiva perchè vista l'elevata resistenza alle sollecitazioni meccaniche protegge al contempo le strutture contenute all'interno dell'occhio. Su di essa si inseriscono i tendini dei muscoli estrinseci dell’occhio. La sclera ha un colorito bianco esternamente, mentre la sua superficie interna si presenta lievemente bruna in quanto vi aderisce, prendendo il nome di 
lamina fusca, parte del tessuto pigmentato della lamina sovracorioidea, con la quale la sclera è direttamente a contatto.                                
Nell’adulto il colorito esterno della sclera diventa giallastro, mentre nel bambino è di solito bluastro in relazione alla maggior sottigliezza della membrana che lascia così trasparire la sottostante corioidea riccamente vascolarizzata.

La sclera può essere soggetta ad infiammazioni quali le scleriti. In caso di assottigliamento può assumere una colorazione tendente al blu anche nell'adulto, in quanto essendo meno spessa, lascia anche in questi casi trasparire la membrana uveale sottostante, molto ricca di vasi sanguigni. Si tratta di situazioni le cui cause, sono solitamente malattie di origine genetica, legate alla sintesi della proteina collagene.
La sclera ha posteriormente uno spessore di circa 2 mm e si va assottigliando in avanti. La zona di minor spessore è a livello del punto di uscita delle fibre del nervo ottico: questa zona a forma di diaframma circolare crivellato da numerosi orifizi, prende il nome di lamina cribrosa della sclera; sul suo contorno la sclera continua con la guaina del nervo ottico. Attorno a questa si trovano altri piccoli fori per il passaggio dei vasi e dei nervi ciliari posteriori brevi e delle arterie ciliari posteriori lunghe, mentre, più anteriormente, in vicinanza dell’equatore, si trovano i quattro fori attraversati dalle vene vorticose che raccolgono il sangue refluo della corioidea.
La superficie esterna della sclera è a contatto, mediante tessuto connettivo lasso, con la fascia del bulbo (o capsula di Tenone). Questa è una lamina connettivale connessa con la base dell’orbita, che costituisce un rivestimento parziale al bulbo oculare e contrae specifici rapporti con i muscoli estrinseci dell’occhio. Nella sua porzione più anteriore la sclera è rivestita esternamente da una sottile membrana trasparente, la congiuntiva; questa inizia a livello dell’orlo sclerocorneale e, dopo aver ricoperto parte della sclera, abbandona questa tonaca in corrispondenza del fornice congiuntivale per riflettersi sulla faccia posteriore delle palpebre.

Sezione dello strato sclerale.
Sezione dello strato sclerale.
Sezione dell'intera tunica fibrosa.

La cornea:

La cornea è la parte anteriore trasparente dell'occhio, copre l'iride, la pupilla e la camera anteriore occupando circa un sesto della superficie oculare totale. Insieme al cristallino, la funzione della cornea è quella di permettere il passaggio della luce verso le strutture interne dell'occhio, facendo convergere i raggi luminosi verso la fovea  e fornisce circa i due terzi della potenza ottica totale dell'occhio ( capacità di messa a fuoco ). Il suo potere di lente è di circa 43 diottrie; infatti la superficie anteriore, convessa ha un potere diottrico di +48 diottrie, mentre la faccia interna (concava) ha un potere diottrico di -5 diottrie; assieme al cristallino forma il diottro oculare. Tuttavia la sua capacita di convergenza è fissa, a differenza del cristallino dove la curvatura della lente può variare per "sintonizzare" la messa a fuoco a seconda della distanza dell'oggetto. 

Strutturalmente si compone di 5 strati: 

  • Epitelio
  • Membrana di Bowman
  • Lo Stroma corneale
  • Membrana di Descemet
  • Endotelio

Si presenta trasparente, senza vasi sanguigni e densamente innervata di fibre nervose sensoriali sensibili al tatto, alla temperatura e ai prodotti chimici; un tocco della cornea infatti provoca un riflesso involontario per chiudere la palpebra. L'avascolarità, fa si che essa riceva le sostanze nutritive tramite diffusione dal liquido lacrimale all'esterno e tramite l'umore acqueo all'interno, l'ossigeno invece proviene direttamente dall'aria ( esso si scioglie prima in lacrime e poi si diffonde in tutta la cornea ).

Trasparenza, avascolarità, associate alla presenza costante di particolari cellule immunitarie immature, rendono la cornea un tessuto molto speciale.

Descrizione

Lo spessore "normale" della cornea al centro è di poco superiore a mezzo millimetro (520-540 µ). La cornea forma parte della porzione anteriore della tonaca esterna dell'occhio, si tratta di una membrana trasparente convessa anteriormente e dal raggio di curvatura minore rispetto alla sclera, e forma il 7% della superficie dell'occhio esterno. Vista anteriormente ha una forma leggermente ellittica con il diametro maggiore orizzontale lungo 11,7 mm contro i 10,6 mm del diametro minore e un diametro variabile dal limbo dov'è più spessa (0,67 mm) alla porzione centrale e più anteriore, la più sottile (0,52 mm). Posteriormente aderisce alla sclera presso la giunzione sclerocorneale formando un lieve solco detto limbo. Lo strato più superficiale della cornea è l'epitelio corneale, spesso circa 50 µm, cioè circa un decimo dello spessore totale della membrana. È un epitelio pluristratificato (5-6 strati), con cellule piatte nei primi due strati, poliedriche nei successivi due o tre e allungate, quasi cilindriche, negli ultimi due. Al microscopio appare basofilo, i nuclei sono allungati con l'asse maggiore orizzontale nelle cellule pavimentose, tondeggianti o ovalari nelle poliedriche e ovoidali con l'asse maggiore verticale nelle cilindriche. Le cellule, dalla forma otticamente perfetta, sono unite tra loro da giunzioni serrate e quelle più superficiali presentano numerosi microvilli visibili solo al microscopio elettronico. Sotto l'epitelio corneale si trova lo strato di Bowman o membrana limitante anteriore. Al microscopio ha un aspetto amorfo e eosinofilo, è priva di cellule, spessa circa 12 µm e formata da fibre collagene immerse in una matrice di proteoglicani. Il terzo strato è lo stroma corneale, di 500 µm, forma il 75-90% dello spessore totale della cornea. Questo strato è costituito da circa 200 lamelle spesse appena 2 µm e larghe da poche decine a qualche centinaio di micrometri, formate da fibre collagene di tipo I parallele tra loro. Le fibrille di due lamelle contigue formano tra loro un angolo ottuso. Tra una lamella e l'altra sono presenti dei caratteristici fibroblasti dalla forma dendritica, i cheratociti, che formano una sorta di rete e maglie larghe tra uno strato lamellare e il successivo. Lo spessore delle fibre collagene tende ad aumentare dalla zona centrale dirigendosi verso il limbo e l'età contribuisce all'ispessimento della cornea. Gli strati lamellari permettono il passaggio della luce perché le loro fibrille sono più piccole della lunghezza d'onda della radiazione elettromagnetica che le attraversa, inoltre sono precisamente distanziate tra loro e la dispersione è ridotta al minimo dato che le fibrille collagene determinano interferenza distruttiva in tutte le direzioni, tranne in quella anteriore.

l quarto strato è la membrana del Descemet o membrana limitante posteriore, con uno spessore variabile di 4-12 µm, tende a ispessirsi proporzionalmente all'età. Ha carattere più basofilo della membrana limitante anteriore, ma appare anch'essa amorfa e priva di cellule; talvolta è considerata la membrana basale dell'endotelio corneale. L'endotelio corneale è il quinto e più profondo strato della cornea. Si tratta di un singolo strato di cellule piatte e dalla forma esagonale, con nuclei allungati orizzontalmente. Le sue cellule sono strettamente adese tra loro grazie a interdigitazioni che si dipartono dalle porzioni laterali delle loro membrane plasmatiche, coadiuvate da giunzioni serrate e giunzioni comunicanti. Il loro citoplasma è basofilo a causa dello sviluppo del reticolo endoplasmatico rugoso, possiedono inoltre numerosi mitocondri, risultano cellule ad alta attività metabolica. Il suo compito è essenzialmente quello di fungere da filtro posteriore per gli strati superiori della cornea, è inoltre il principale responsabile della sua idratazione. Le sue cellule hanno una modesta capacità mitotica. La cornea è innervata da piccoli rami mielinizzati del nervo oftalmico che in parte formano un plesso profondo sopra l'endotelio, in parte attraversano l'endotelio corneale e si proiettano perpendicolarmente nello stroma per poi formare un plesso (sottoepiteliale) al di sotto dell'epitelio corneale. Un ultimo plesso sottobasale è costituito da quei piccoli nervi che attraversano la membrana limitante anteriore e si proiettano come terminazioni nervose libere tra le cellule epiteliali; tali assoni presentano caratteristiche espansioni tondeggianti. A partire dall'entrata nello stroma le sottili terminazioni nervose diventano amieliniche. I nervi della cornea sono responsabili dei riflessi dell'ammiccamento e della lacrimazione. La cornea ha una funzione protettiva da parte di abrasioni e patogeni nei confronti delle strutture poste più in profondità, nel contempo è il principale mezzo diottrico dell'occhio; è inoltre permeabile a piccole molecole come acqua e ioni. Non è vascolarizzata ed è nutrita dall'umore acqueo proveniente dalla camera posteriore dell'occhio, che defluisce nella camera anteriore, davanti alla quale si trova la cornea

Le principali patologie che possono affliggere la cornea sono dovute a:

  • Traumi e corpi estranei: essendo esterna infatti è esposta ai traumi e può essere graffiata persino dalle ciglia. In queste evenienze eventuali cicatrici sulla sua superficie provocano un'opacità della stessa, detta leucocoria, di gravità proporzionale alla gravità della lesione. In base alla sede della cicatrice sulla cornea, si ha una riduzione dell'acuità visiva più o meno grave (più è centrale, più è grave).
  • Infezioni: può essere soggetta ad infezioni (cheratiti) più o meno profonde, che offuscano anche solo parzialmente la vista e, una volta guarite, possono solo in alcuni casi lasciare microlesioni permanenti. Hanno origine virale, batterica o micologica, e sono curate in modo specifico a seconda della tipologia.

Al microscopio

Questo pavimento di cellule è la cornea, il rivestimento della porzione anteriore dell'occhio. E' un sottilissimo tessuto, elastico e resistente, che proprio grazie alla sua perfetta regolarità, consente trasparenza e uniformità di penetrazione alla luce che entra.
Questo strato epiteliale è protettivo per l'occhio, come un vetro per un orologio. Anzi, è incastrato sull'occhio proprio come un vetro d'orologio, a forma di lente leggermente convessa. E ha una funzione di prima messa a fuoco, concentrando i raggi di luce in arrivo verso il punto focale.
Una delle caratteristiche della cornea è di essere, per così dire, quasi un tessuto estraneo al resto del corpo: infatti la cornea non è in contatto con la circolazione del sangue (il nutrimento le arriva attraverso l'umore acqueo e per filtrazione). Questo fa sì che essa può essere facilmente trapiantata, poiché gli anticorpi presenti nel sangue non la raggiungono, e non provocano rigetto.
Questa finissima trama di cellule (l'intera pagina qui rappresentata misura in realtà meno di un millimetro) permette di trattenere le secrezioni della congiuntiva e mantenerne lubrificata la superficie.
La cornea serve inoltre per evitare la frizione delle palpebre, per umidificare la superficie anteriore del bulbo oculare e per dare lucentezza agli occhi.

Legenda: